Il Mese di maggio in Kolbe
Scritti > Scritti Kolbiani
SK 1161 - Il vento invernale è ormai cessato, la neve e il ghiaccio si sono sciolti, i campi verdeggiano, il sole risplende in modo delizioso, sentimenti ineffabilmente piacevoli si risvegliano nel mese di maggio appena giunto. È giunto, gradito per noi, il mese di maggio, nel quale l'anima si riempie di bellezza, maggiore ancora di quella che è presente nella natura. Nelle chiese cattoliche gli altari con statue o quadri di Maria, adornati splendidamente, attraggono fortemente i cuori di molti. I fedeli, terminato il lavoro quotidiano, si raccolgono di sera in una chiesa e aprono i loro cuori davanti a Maria.
La ringraziano per le grazie che ricevono incessantemente da Dio per Sua intercessione. Confidano a Lei le loro preoccupazioni, i loro grattacapi e le loro difficoltà, e inoltre chiedono di esserne liberati e implorano la Sua protezione. Le anime impastoiate nei lacci dei peccati e immerse nel male si pentono sinceramente dei loro peccati, si liberano degli antichi legami e abbandonano il male, ritornano, come alberi da poco rifioriti, ad una nuova vita splendente e chiedono misericordia, pazienza ed energie per il nuovo cammino. Cari lettori! Se qualcuno di voi non comprende i concetti espressi sopra o dubita di essi, faccia il possibile per entrare, di sera, in una chiesa cattolica e ascolti ciò che si dice di Maria, la Madre di Gesù. Sperimenterà personalmente ciò che anche i numerosi giovani ivi raccolti sperimentano e comprenderà bene ciò che gli ho detto. Kolbe
Il 1º aprile 1656, nel corso di un'elaborata e grandiosa cerimonia solenne che si tenne alla cattedrale di Lwów, alla presenza del nunzio apostolico monsignor Pietro Vidoni, il re affidò la Confederazione Polacco-Lituana alla protezione della "Regina della Corona polacca e degli altri paesi da essa dipendenti", giurò di proteggere il suo popolo e promise di affrancare i contadini dalla servitù della gleba e ottenere condizioni di vita migliori per loro. Come lui giurò anche il vescovo di Cracovia e vice cancelliere della Corona, monsignor Andrzej Trzebicki, a nome dei nobili. La Polonia in quel tempo era occupata quasi interamente dalle armate svedesi (protestanti) e russe (ortodosse).
SK 1093 - Era il primo di aprile dell'anno 1656. Nella cattedrale di Leopoli il re Giovanni Casimiro è inginocchiato davanti all'altare della Ss. Vergine Maria, circondato dal clero, dai senatori, dalla nobiltà e dai contadini, e a nome di tutta la nazione emette un voto: “Grande Madre del Dio incarnato e Vergine! Io, Giovanni Casimiro, re per misericordia del Figlio Tuo, Re dei re e Signore mio, e per Tua bontà, presentandomi ai Tuoi santissimi piedi, faccio questo patto: io ti scelgo oggi mia Patrona e Regina del mio stato. Alla tua singolare protezione e tutela io raccomando me stesso, il mio Regno di Polonia, il Granducato di Lituania, di Russia, di Prussia, di Mazovia, di Żmudź, di Livonia e di Czernihów, l'esercito di ambedue le nazioni e tutto il popolo, e imploro umilmente il Tuo aiuto e la Tua misericordia nell'attuale tribolazione contro i nemici del mio regno... “E poiché, spinto dai Tuoi grandi benefici, mi sento obbligato, insieme con il popolo polacco, al dovere di servirti nuovamente e con fervore, a nome mio, dei ministri, dei senatori, della nobiltà e del popolo, prometto di diffondere in tutte le regioni del Regno di Polonia, il culto e la lode al Figlio Tuo, Gesù Cristo, nostro Salvatore e propongo che, se per la misericordia di Tuo Figlio otterrò la vittoria sugli svedesi, farò di tutto affinché nel mio stato se ne celebri solennemente l'anniversario sino alla fine del mondo, a ricordo e meditazione della grazia di Dio e Tua, o Vergine Purissima! “E poiché, dai gemiti che la moltitudine dei poveri contadini, vessati dalle soldatesche, eleva nell'oppressione, riconosco con mio grande dolore che da sette anni sopporto un giusto castigo da parte del mio Dio, che mi affligge nel mio regno con diversi flagelli, mi impegno, dopo la conclusione della pace, a ricercare con tutte le mie forze, insieme con gli stati della Repubblica, a far sì che d'ora in poi il popolo oppresso sia liberato da ogni vessazione.
“O Madre di misericordia, Regina e Signora mia, che sei stata l'ispiratrice di questo voto, insieme con la grazia della misericordia da parte del Figlio Tuo, impetrami l'aiuto per attuare quello che prometto”. Un generale: “Amen, amen, amen!” di tutto il popolo suggellò questo voto. Subito dopo il Nunzio pontificio, Pietro Vidoni, presente al rito, recitò ad alta voce le litanie lauretane, aggiungendo alla fine, su richiesta del re: “Regina della Polonia, prega per noi”. Dopo la riconquista della libertà, l'Episcopato polacco si è rivolto al santo Padre con richiesta di fissare al 3 maggio la festa della Regina della Corona polacca, per adempiere il voto del re: “affinché nello stato se ne celebri solennemente l'anniversario sino alla fine del mondo”. Il santo Padre ha accolto tale richiesta il 12 ottobre 1923. La festa del 3 maggio, quindi, non è solo una celebrazione che ci ricorda la costituzione, ma è la solennità della nostra Regina, la quale manifesta un particolare amore verso la sua Repubblica. In detto giorno il cuore di ogni polacco batterà in modo più gioioso e renderà omaggio alla propria Regina. Ma... purtroppo... da noi, proprio da noi in Polonia, si è levata una voce contro la Regina della Polonia. Chi osa fare tanto? Ecco: una rivista protestante, pubblicata da un gruppo di pastori.…
Tuttavia ho la viva speranza che scoccherà l'ora in cui venereremo insieme l'Immacolata quale nostra comune Regina... Militi dell'Immacolata, non cessate di elevare le vostre fervorose preghiere per questi signori, fino a che quell'istante non sarà scoccato. Devoti e amanti della Regina Immacolata! Per noi il 3 maggio è un giorno dedicato a Lei e tutto il mese di maggio è il Suo mese, dedicato in modo tutto particolare al Suo culto. In che modo, quindi, dobbiamo manifestare il nostro amore?
Ci limiteremo soltanto a sentimenti pieni di ardore, a parole affettuose? No! Sarebbe troppo poco. Ella deve essere la Regina della Polonia, perciò anche la Regina di ogni cuore che batte sotto il cielo polacco o che soffre di nostalgia lontano dalla Patria. Conquistare a Lei i cuori di tutti e di ognuno singolarmente: ecco il nostro lavoro, specialmente in questo che è il Suo mese. Come farlo?
Innanzi tutto, affidare a Lei ogni opera che intraprendiamo, particolarmente quando si tratta di conquistare anime a Lei. E poi? Non trascurare alcuna occasione per diffondere la devozione e l'amore verso di Lei e per far sì che il maggior numero possibile di anime partecipi insieme con noi alle funzioni del mese di maggio, o in chiesa o, per chi abita lontano, nelle cappelline o davanti alle immagini che si trovano lungo le strade.
E che altro? Imporsi qualche piccola mortificazione secondo questa intenzione: affinché Ella regni nei cuori di tutti, ma soprattutto di coloro per la cui conversione ci stiamo impegnando.
E che altro ancora? Il Rycerz diffonde il culto e l'amore verso l'Immacolata. Ognuno, dunque, si impegni con tutte le forze per attirare in questo Suo mese, il maggior numero possibile di lettori al Suo Rycerz.
… Questo mese sia l'occasione per un'offensiva generale diretta alla conquista delle anime all'Immacolata, nostra clementissima Regina. … Noi militi dell'Immacolata, però, non ci limiteremo solo alla nostra Patria, ma non risparmieremo né preghiere né sforzi affinché Ella, l'Immacolata, divenga, e quanto prima, la Regina del mondo intero e di ogni singola anima, quindi la Regina dell'Unione Sovietica, della Germania, della Cecoslovacchia, della Romania, della Turchia, della Grecia, della Jugoslavia, della Bulgaria, dell'Italia, dell'Ungheria, dell'Austria, della Francia, della Spagna, del Portogallo, dell'Inghilterra, ecc., ecc., affinché ogni cuore, senza alcuna eccezione, batta d'amore verso di Lei, poiché Ella unisce più facilmente e al più presto i cuori dei poveri abitanti di questa terra con il Cuore ardente di Dio Salvatore. L'amore di Dio è l'unica fonte dell'autentico e sincero amore verso il prossimo. Scompariranno allora le lotte di classe e l'umanità si avvicinerà, per quanto è possibile su questa terra, alla felicità, ad un anticipo di quella felicità verso la quale ognuno di noi tende già naturalmente, vale a dire alla felicità senza limiti, in Dio, in paradiso.
SANTA MESSA PER I PELLEGRINI POLACCHI, omelia di s. Giovanni Paolo II. Solennità di Maria, Regina della Polonia – 3.5.1988
… È un documento di massima importanza nella storia della Chiesa e della nostra nazione. I due filoni, storia della Chiesa e della nazione, che dal principio, dal Battesimo della Polonia, dal Convegno di Gniezno (anno 1000) si sono intrecciati in diversi modi, qui ancora una volta sono apparsi profondamente uniti. La ragione di tale unione è profondamente radicata sia nella natura della vita sociale, sia nella missione della Chiesa. Infatti la Chiesa deve, nell’ambito della sua missione, predicare la legge dell’ordine, predicare l’ordine in vari settori e in vari campi della vita umana; ed anche la legge morale sul piano sociale, sul piano della vita sociale. I voti di Giovanni Casimiro esprimono tale consapevolezza dal punto di vista dell’uomo che a quell’epoca deteneva il potere politico nello Stato. Esprimono la consapevolezza che l’ordine politico-sociale, possiamo dire, politico-sociale-economico non può essere introdotto senza il massimo rispetto per i principi morali, principi della moralità sociale. Difatti i voti di Giovanni Casimiro costituiscono anche un importante anello nella storia della dottrina sociale della Chiesa, nella nostra storia nazionale, e non solo nella nostra, ma altrettanto nella storia universale della dottrina sociale della Chiesa. …. Possono cambiare i tempi, le condizioni storiche, le situazioni, ma questi principi conservano sempre la loro identità: sono semplicemente leggi di Dio, leggi iscritte nel cuore umano, nella natura dell’uomo. Dal rispetto di queste leggi divine dipende il bene dell’uomo, soprattutto il bene eterno, la salvezza della sua anima. Giovanni Casimiro è pienamente consapevole, come leggiamo, come ci dicono i suoi voti, di questa prospettiva ultima della sua responsabilità di sovrano. Ma dal rispetto di queste leggi divine dipende anche il bene dell’uomo nella sua dimensione temporale che abbraccia i vari piani della sua esistenza personale, comunitaria, sociale, sociale-economica, statale e politica, tutti collegati tra di loro. Per questo noi, che oggi, nella solennità di Maria, Regina di Polonia, ci siamo riuniti qui, nella Basilica di san Pietro per pregare insieme e partecipare all’Eucaristia, non cessiamo di supplicarla, così come lo fece un tempo il re Giovanni Casimiro, e dopo di lui molte generazioni dei nostri avi, talvolta in tempi estremamente difficili, nei momenti di crisi. Non cessiamo di supplicarla, affinché questo ordine morale, ordine della giustizia sociale si sviluppi e maturi continuamente nella nostra società che è umilmente fiera di avere Maria per sua regina. “Dagli inizi della Polonia tu, o Maria, sei la regina . . .”.
SK 1122 - La beata Caterina Labouré - la fortunata religiosa cui l'Immacolata volle apparire a Parigi nella cappella della casa madre delle Suore della Carità e di cui, come di uno strumento, si è servita per introdurre e diffondere ovunque la medaglia miracolosa - prevedendo profeticamente la venerazione di cui l'Immacolata un giorno sarebbe stata oggetto, esclamò: “O quanto sarà piacevole, quanto sarà piacevole sentire: Maria è la Regina del mondo intero! E tutti i suoi figlioli ripeteranno: Ella è la Regina di ciascuno di noi!”. In che modo possiamo noi affrettare questo momento?... noi, militi dell'Immacolata, che per questo ideale ci siamo consacrati totalmente all'Immacolata?... È spuntato nuovamente il mese di maggio, il mese dedicato a Lei, Regina, Signora e Mammina nostra carissima. Ella volge lo sguardo sul mondo intero, su ogni persona, nel segreto dei cuori e conosce i pensieri e i desideri di ciascuno di noi. Guarda nei cuori per discernere ogni manifestazione d'amore, ogni benché minimo gesto di fervore, allo scopo di poter, in cambio, ricolmarli di grazie e prenderli con sé dopo la morte. Potremmo forse, in questo Suo mese, tralasciare di fare qualcosa di più per Lei?... Ma che cosa si dovrebbe fare?
1) Nei limiti consentiti dai doveri del proprio stato, non tralasciare mai le funzioni del mese di maggio. Non solo, ma condurvi anche i parenti e i conoscenti, in modo particolare quelli che stanno alla larga dalla chiesa.
2) Diffondere con maggiore zelo la Milizia dell'Immacolata, affinché durante questo mese, a Lei dedicato, il numero dei suoi militi cresca in misura notevole.
3) Distribuire la Sua medaglia ovunque è possibile, anche ai fanciulli, affinché la portino sempre al collo, agli anziani e soprattutto ai giovani, affinché sotto la Sua protezione abbiano le forze sufficienti per respingere le innumerevoli tentazioni e insidie che incombono su di loro in questi nostri tempi. Anche a coloro che non entrano mai in chiesa, che hanno paura di accostarsi alla confessione, che si fanno beffe delle pratiche religiose, che ridono delle verità di fede, che sono immersi nel fango dell'immoralità oppure vivono nell'eresia fuori della Chiesa: oh! a costoro è assolutamente indispensabile offrire la medaglietta dell'Immacolata e sollecitarli a volerla portare e, nello stesso tempo, supplicare con fervore l'Immacolata per la loro conversione. Molti riescono a raggiungere il loro scopo perfino anche quando qualcuno non vuole accettare nel modo più assoluto la medaglietta. Ebbene, la cuciscono addirittura di nascosto nelle vesti e pregano, mentre l'Immacolata, presto o tardi, dimostra quel che è capace di fare. La medaglia miracolosa, quindi, è la pallottola della Milizia dell'Immacolata.
4) E... il suo Rycerz conquisti in questo mese un numero sempre maggiore di altre anime all'Immacolata. Diffondere anche il Rycerz, dunque. A chi è tanto povero da non essere in grado di versare neppure l'esigua somma di 15 groszy al mese, molto volentieri manderemo i Rycerz del tutto gratuitamente. Ognuno, perciò, può ricevere regolarmente il Rycerz Niepokalanej e leggerlo, senza tener conto della propria condizione economica. "col solito slancio"
Quando, o Immacolata, scoccherà l'ora beata in cui non ci sarà sulla terra un solo cuore che non Ti ami sinceramente e, amando Te, non arda d'amore verso il Ss. Cuore di Dio Salvatore!?...
SK 892 - Ai fratelli dimoranti fuori Niepokalanòw Niepokalanòw, 21 V 1940 (Niepokalanow desolata - 1° arresto 19.IX.1939 2° arresto 17.2.1941)
Maria! Cari Figli! Sono già trascorsi parecchi mesi dal momento in cui, per volontà dell'Immacolata, vi siete sparsi in varie direzioni. Tuttavia, in qualsiasi luogo si trovi, un'anima che ama di vero cuore l'Immacolata trasfonde nell'ambiente che la circonda il proprio amore verso di Lei, vale a dire conquista per Lei sempre più numerose anime e in un modo sempre più perfetto. Attualmente è rifiorito il mese della Madre Divina. Tra di voi non tutti hanno la possibilità di partecipare alle funzioni religiose del mese di maggio, così care al cuore, tuttavia dove c'è l'amore verso di Lei, ivi si celebra la funzione del cuore, interiore, essenziale. Cerchiamo di non desistere dall'attività missionaria della conquista dei cuori a Lei. Preghiamo affinché si dilati la Sua sovranità nelle anime; offriamo a tale scopo le nostre afflizioni, i nostri dispiaceri, e impegniamoci a far sì che Ella sia soprattutto contenta di noi